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Emicrania, Cefalea o mal di testa? Quali sono le differenze?

Cefalea è la definizione che viene data ad un dolore localizzato nella zona della testa e del collo e può avere molte possibili cause. Ci sono diversi sistemi per classificare le cefalee ma il più riconosciuto è quello proposto dall' International Headache Society. La Società Internazionale delle Cefalee suddivide le cefalee in due grandi categorie, primarie e secondarie.

Cefalee primarie: questo tipo di cefalea riguardano la maggioranza dei casi: sono quelle in cui il dolore rappresenta la patologia e non sono sostenute da altre malattie. Inoltre, possono essere determinate da predisposizione del soggetto.

Tra le principali cefalee di tipo primario ritroviamo:

  • l’emicrania (con o senza aura)

  • la cefalea di tipo tensivo (episodica o cronica)

  • la cefalea a grappolo (episodica o cronica)

Definizione di emicrania

L’emicrania è la più comune forma di cefalea disabilitante. Nei Paesi occidentali la prevalenza dell’emicrania nella popolazione generale è pari al 10-12% (6-12% nel sesso maschile e 15-18% nel sesso femminile). Il 25% dei soggetti emicranici ha il primo attacco in età prescolare.

Caratteristiche dell’emicrania

  • Compare sotto forma di attacchi periodici separati da intervalli.

  • Si manifesta con dolore di intensità moderata o severa, generalmente pulsante e monolaterale.

  • È associata a nausea/vomito e/o fotofobia e fonofobia.

  • La durata dell’attacco varia da 4 ore fino a 3 giorni.

  • Può essere indotta o aggravata da fattori quali condizioni ambientali, alimenti, stress, modificazioni del ritmo sonno-veglia (emicrania del week-end), variazioni ormonali (emicrania mestruale).

Si distinguono due tipi di emicrania:

Emicrania con aura

più rara (10-20%). Con il termine aura si intendono dei sintomi neurologici transitori che precedono la comparsa del dolore (disturbi visivi, disturbi sensitivi) con durata variabile da qualche minuto a 1 ora.

Emicrania senza aura

più frequente (80-90% circa). Si registra nel 75% dei casi tra i 10 e i 30 anni e tende ad attenuarsi e poi a scomparire oltre i 50 anni. Si distinguono forme a bassa (< 2 attacchi/mese), media (3-5 attacchi/ mese) ed alta (> 5 attacchi/mese) frequenza.

Definizione di Cefalea di Tipo Tensivo

La cefalea di tipo tensivo è la forma più diffusa di cefalea. Può essere di forma episodica (< 15 giorni/mese) o cronica (>15 giorni/mese) e colpisce prevalentemente le donne intorno ai 30 anni.

Il dolore è tipicamente compressivo-costrittivo (“come una morsa”), bilaterale (spesso con distribuzione a “fascia” o a “casco”) localizzato principalmente sulla fronte o sulla nuca. Questo tipo di cefalea ha una intensità lieve-moderata che generalmente non compromette le normali attività della vita quotidiana. Il vomito è assente, la nausea è rara, ma possono coesistere fonofobia o fotofobia.

La sua durata varia da minuti a vari giorni. Sia la forma episodica che la forma cronica possono essere associate o meno a contrazione muscolare dei muscoli pericranici.

Definizione di Cefalea a Grappolo

La cefalea a grappolo è una malattia caratterizzata clinicamente da una particolare periodicità con l’alternarsi di periodi attivi – i “grappoli”, ovvero gli attacchi – e di fasi di remissione di benessere.

Si presenta in forma episodica e cronica. Nella forma episodica, la cadenza dei grappoli è annuale o biennale; nella forma cronica, invece, i periodi attivi hanno una durata superiore a un anno senza remissione o comunque con periodi di remissione inferiori ai 14 giorni.

Durante i periodi attivi gli attacchi si presentano con una media di 1-3 al giorno, soprattutto durante le ore notturne. Sono caratterizzati da un dolore estremamente severo, rigorosamente unilaterale, prevalentemente nella regione orbitaria (più raramente sopraorbitaria e/o temporale), con una durata variabile da 15 a 180 minuti. Il paziente con cefalea a grappolo durante l’attacco non riesce a stare fermo, appare in preda a una vera condizione di agitazione psicomotoria.

La cefalea a grappolo colpisce prevalentemente il sesso maschile (70-90% dei casi) con l’età media di insorgenza intorno ai 30 anni.


Cefalee secondarie: in questi casi invece, sono la manifestazione di un altro problema presente. (Sinusite, Pressione alta, disidratazione...)


Con la Cromopuntura possiamo intervenire sia sulle cefalee primarie che secondarie;

in primis si stabilisce l'origine del disturbo e praticando poi delle terapie di riequilibio si ottiene un miglioramento e anche la scomparsa della cefalea.


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